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Palestine-Banksy |
"Il terrorista dell'arte", “il rivoluzionario dei graffiti”, “l’invisibile dell’arte moderna”, “l’artista senza nome” o, forse, Banksy.
Dagli stencil ai dipinti su tela, dalla Gran Bretagna alla Palestina, la sua street art scalfisce e sfida gli ambienti in cui nasce, con aspre provocazioni nei confronti dell’establishment, della guerra, del sistema capitalistico e del consumismo.
“.......Vivi in città e tutto il tempo ci sono segni che ti dicono cosa fare e cartelloni che cercano di venderti qualcosa e ho sempre pensato che fosse giusto controbattere un po’, suppongo. Quella delle città non dovrebbe essere solo una conversazione a senso unico. Non capivo perché accontentarsi solo dei muri. Così ho iniziato a vandalizzare statue e quello mi ha portato a vandalizzare i parchi. Cominciavo a fare sul serio...”
Di qui sono iniziate le sue incursioni nei musei, negli zoo, nelle gallerie e nei negozi di
tutto il mondo, anche nei luoghi più bizzarri delle città, divenendo
l’indiscusso re della guerrilla art.
Sabotò il lancio dell’album di Paris Hilton, nel 2006, sostituendo cinquecento copie con suoi CD, dove sulla copertina aveva
sovrimpresso la foto della testa di un cane al posto di quella di Paris e
aggiunto uno sticker che diceva: tracce incluse.
Nel 2005, sulla muraglia che separa i territori Palestinesi da Israele, comparvero scale bianche che portavano dall’altra parte, linee
tratteggiate che indicavano di tagliare lungo i bordi, squarci nel muro, come se dietro non ci fossero povertà e miseria, campi profughi e guerra ma bensi cieli azzurri, prati, palme e bambini che giocano.
"..Sparse per tutta Londra gli stencil di topi.."
"....E' riuscito a dipingere un elefante vivo e a farlo entrare in una stanza per la sua composizione.. "
Da sempre abile maestro nell'intrufolarsi nei musei, dove inserisce tra le altre
opere i suoi dipinti settecenteschi con qualche "piccolo tratto contemporaneo" ( Foto a sinistra: Cigarette-breack) come il celebre quadro dellla Gioconda con il viso giallo che lui stesso appese di
nascosto al Louvre. Gli altri graffiti più famosi sono quello di Londra dove raffigura i protagonisti di Pulp
Fiction che impugnano banane invece di pistole, la regina Elisabetta che fa sesso, i due vigili urbani che si baciano.
La sua arte si caratterizza per l'effetto sfumato, il più delle
volte in bianco e nero, con dei leggeri accenni al colore; si integra perfettamente all'ambiente circostante, va a riempire dei vuoti creando degli squarci,
dilata lo spazio mediante trompe l'oeil e crea tridimensionalità.
La sua è soprattutto un'opera di denuncia, di un uomo pensate che pone attenzione al mondo che lo circonda, che apre gli occhi e tenta di capire quello che succede. Con il suo stile ironico e provocatorio cerca di attirare l'attenzione delle moltitudini di persone che ogni giorno marciano velocemente per le città con lo sguardo perso nel vuoto, rintontite e prese dai soliti messaggi .
I muri sono rivolti a tutti, vecchi e bambini, lavoratori e pensionati, studenti, impiegati, artigiani, imprenditori, sbirri, operai, finanzieri, panettieri, musicisti, consuetudinari, sognatori, depressi, repressi, distratti e alienati sono chiamati a fermarsi un istante e pensare.
“Come la maggior parte delle persone ho questa fantasia...Che tutti i piccoli sfigati senza potere si possano alleare, Che i piccoli parassiti roditori si armino e l’underground venga in superficie e faccia a pezzi la città”
-Banksy-
[eng]
"The art terrorist", "the revolutionary of graffiti," "the invisible of contemporary art", "the unnamed artist" or, perhaps, just Banksy.
From stencils and paintings on canvas, from Britain to Palestine, his street art scratches and challenges the environments in which it arises, with a harsh provocation against establishment, war, capitalism and consumerism.
"....... You live in the city and all the time there are signs that tell you what to do and billboards trying to sell you something and I always thought it was right to fight back a bit ', I suppose. The city should not just be a one-way conversation. I did not understand why only settle for walls. So I started vandalizing statues and that led me to vandalize parks. I began to get serious ... "
Hence his forays into museums, zoos, galleries and shops began around the world, even in the most bizarre places of the city, becoming the undisputed king of guerrilla art.
He sabotaged the album launch of Paris Hilton, in 2006, replacing her CDs with five hundred copies and on the cover pictures there was a dog's head in place of that of Paris, and added a sticker that said: tracks included.
In 2005, on the wall that separates the Palestinian territories by Israel, white stairs that led to the other side appeared, dashed lines indicating to cut along the edges, holes in the wall, as if there was not poverty and destitution behind, no refugee camps and no war, but blue skies, meadows, trees and children playing.
"...Stencil mice cattered all over London..."
"...And he managed to paint a live elephant and bring it into a room for his composition..."
Always a skilled master in entering into museums, which includes, among other works, his eighteenth-century paintings with some "small contemporary parts" (Left photo: Cigarette-break) and his famous painting of the Mona Lisa with a yellow face that he hanged in the Louvre. Other famous graffiti in London, where he portrays the characters in Pulp Fiction brandishing bananas instead of guns, the Queen Elizabeth having sex, the two policemen kissing.
His art is characterized by the gradient effect, most often in black and white, with light hints of color, that fits perfectly to its surroundings and fills the voids of creating patches.
His work is primarily a complaint, a thinking man who pays attention to the world around him, that opens his eyes and tries to understand what happens. With its ironic and provocative attempt to attract the attention of the multitudes of people who daily march quickly to the city with a blank stare.
The walls are for everyone, old and children, workers and pensioners, students, workers, artisans, businessmen, cops, workers, financiers, bakers, musicians, customary, dreamers, depressed, repressed, distracted and alienated and that are called to stop for a moment and think.
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