"Arezzo mi attrezzo per il tuo disprezzo"


Così Giovanni Lindo Ferretti e i CCCP si presentarono all' Arezzo Wave 1988, in protesta con l'organizzatore del festival che li "aveva chiamati per cantare solo quelle due o tre canzoni che piacevano alla massa". Ventiquattro anni dopo, alle 7 del mattino, un Giovanni Lindo profondamente cambiato ricorda divertito quell'episodio ai margini dell'Arno presso Ponte Buriano (evidenziato in un celebre dipinto dell'epoca).


Un' atmosfera bucolica e rilassata come lui stesso sottolinea con un "eh.. che dire!", ammiccando al popolo di ex fedeli (alla linea), NotWeekendiani  a pezzi compresi.
Il cantante visibilmente divertito a cui "sembra di essere tornato al tempo del testamento del capitano", con un sorriso compiaciuto, dato anche dal calice di vino toscano gustato di canzone in canzone e innalzato alla salute del suo pubblico.
Insomma, gli piaceva proprio la situazione, e non solo a lui, ma anche agli altri perfomers Ezio Bonacelli e Luca Rossi, il cui valore non li ha resi semplici accompagnatori, ma veri e propri interpreti.
Il concerto inizia con un'incredibile "Depressione caspica" , dotata della flemma ferrettiana del periodo CSI. Il violino è formidabilmente inserito in questa canzone dei CCCP, che di violino proprio non ne volevano sentire.

Poi è una trafila di grandi pezzi CCCP , CSI , e anche di Ferretti solista ( album Co.Dex , anno 2000, che così rivisitato 12 anni dopo rende molto più).

Per quanto riguarda il repertorio bolscevico "Annarella" è da pelle d'oca , "Cupe Vampe", "Amandoti", "Morire", "Mi ami?", "Tu menti", "And the radio plays" altrettanto.

Il grande periodo CSI è espresso perfettamente da "A tratti", "In viaggio", "Del Mondo" e in particolare "Irata", primo brano del bis, che il pubblico ha ballato dall'inizio alla fine.

Del resto lo diceva anche nel live in Punkow : "A noi ci piace un casino confondervi le idee però ci piacerebbe di più farvi ballare, ve lo garantisco".

E lui stesso in "Barbaro" (che nulla ha a che vedere con la versione studio di Co.Dex) propone un balletto degno dei tempi di Danilo Fatur e Annarella Giudici e le performance visive dei CCCP.

Sarà anche vero che "del resto m'importa na sega", ma poi fa la cosa più bella del concerto: rivisita le proprie canzoni con quasi 30 anni di esperienza in più e le riadatta ai nuovi tempi, anzi altra era, aggiungendo nuovi versi a dei brani già eccezionali.

Esempio mirabile ce lo fornisce "Radio Kabul", in cui Ferretti si rivolge al "cittadino del secolo XXI, sciocco come te non c'è nessuno."

Il concerto, durato due ore, si chiude con "Per me lo so", con una perfetta uscita di scena.

Ferretti è davvero in forma, così come gli ineccepibili Ezio e Luca, dalle modulazioni della voce alle incredibili "variazioni sul tema" rispetto alla versione studio. In particolare in "Polvere", la voce di Lindo ha toccato gli apici dei tempi dei CSI e i suoi occhi, quasi animaleschi, avevano una convinzione e profondità degna della copertina di KO de Mondo.
Se ne avete l'opportunità, cercate di procurarvi una copia di "A cuor contento", cd live dell'omonimo tour, che può aiutare a capire l'importanza di questo concerto, anche l'idilliaca atmosfera campestre è stata qualcosa di inimitabile e difficilmente comunicabile.



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