In principio fu Johan Cruijff "il calcio consiste fondamentalmente di due cose.La prima: quando hai la palla, devi saperla passare correttamente.La seconda: quando te la passano, devi saperla controllare".
Successivamente venne il toque-toque colombiano dei "cafeteros" degli anni '90 basato su un possesso palla che faceva affidamento sull'elevato tasso tecnico della squadra, l'intelligenza di Valderrama e le micidiali verticalizzazioni di Faustino Asprilla e Adolfo Valencia.
Infine eccoci al tanto amato e odiato tiqui-taca spagnolo ed in particolare catalano.
Questo libro di Michele Dalai racconta di come si possa arrivare a odiare tale stile di gioco, occultamente basato sull'umiliazione totale dell'avversario che ogni settimana si ripete puntualmente nella liga spagnola.
Stile di gioco, ma non solo, del Barcellona si possono odiare anche i modi, come ad esempio le corse di Puyol e compagni da una parte all'altra del campo per "chiedere delucidazioni" all'arbitro su ogni fischio possibile, oppure le continue simulazioni dei vari Busquets, Pedro o Dani Alves (solo per citarne alcuni), che hanno toccato il loro apice nella semifinale di ritorno della Champions 2010 contro l'Inter con l'ormai famoso occhiolino del buon Sergi, catalano e barcellonista da generazioni.
A tutto ciò aggiungete la Masia, l'accademia giovanile del club blaugrana, che l'autore definisce come una "fabbrica di piccoli mostri", oppure anche il semplice fatto che nel mondo, i tifosi del Barcellona crescono sempre di più, e questo perchè il loro è un calcio alla portata di tutti, e li vedono sempre vincere 6-0 o 7-1 contro la vittima sacrificale di turno.
In realtà il gioco del Barcellona è noioso e ne abbiamo avuto un fulgido esempio contro il Milan prima e il Real Madrid poi (davvero due ottimi e puntuali spot per Michele Dalai), pochissimi tiri in porta e un possesso palla sterile e fine a sè stesso.
Detto ciò vi invito a prendere visioni delle teorie anti-tiquitaca che le condividiate o meno, dal mio punto di vista sono contento di aver trovato qualcuno che la pensi come me riguarda alla noia dei mille passaggi, non siamo soli in questo mondo!
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