[ita][eng]
Frank
Lloyd Wright (Richland Center, 8 giugno 1867 – Phoenix, 9 aprile 1959) inizialmente costruisce riprendendo
lo stile delle case coloniali americane caratteristiche dei luoghi in cui era
cresciuto. Le sue opere sono di carattere spaziale e si prolungano
indistintamente dall’interno all’esterno.
Quest’idea spaziale di plastica
continuità, grazie a giochi di incastri tra piani separati, pareti frammentate
e superfici continue, ci viene suggerita anche nelle sue opere in muratura pù
pesanti. Questi caratteri spaziali vogliono incantare l’individuo attraverso un
ambiente continuo e integrato che circondi e coinvolga l’attività umana. In
questo modo Wright riesce a rispettare, e contemporaneamente fare suoi, i
canoni dell’architettura moderna; ma l’architettura va avanti e non si ferma.
Così Wright parte alla volta dell’Europa per vedere da vicino cosa sta
succedendo oltreoceano e si ritrova immerso in pensieri e correnti artistiche
in cui non si riconosce (in quegli anni si stava discutendo l’International
Style degli anni ’20, le complessità spaziali espresse con la purezza
geometrica). Ma Frank non desiste e il suo stile e alcuni dei suoi caratteri
dominanti vengono seguiti e presi come riferimento anche dagli europei. Negli
anni ‘30 Wright si ritrova unico superstite di quella cultura architettonica
ottocentesca che lo aveva espresso e rappresentato; costretto di nuovo alla
ricerca, viaggia verso luoghi non contaminati dalla matrice greca ed umanistica
e ritrova le forme che stava cercando nell’architettura maya e in templi
piramidali permanenti e solidi.
Nel frattempo in Europa la scuola di Gropius ha sfornato
molti giovani architetti dotati, ma presuntuosi, che non riconoscono in Wright un
architetto moderno, nonostante l’evidente influenza che aveva esercitato sul
loro maestro. Ancora una volta Wright indossa il suo mantello da pioniere per
partire alla ricerca di nuovi luoghi, nuove sensazioni ed esperienze che
arricchiranno il suo metodo di progettazione. Questa volta scopre il deserto,
lontano dall’uomo, lontano da tutto; è in questi luoghi in cui è libero di
ammassare i suoi pesanti volumi di cemento. Il deserto e le montagne continuano
ad incrociarsi e sovrapporsi e le masse architettoniche si adeguano e si
conformano ai caratteri dominanti dello scenario naturale. Wright dichiara la
chiara sottomissione dell’opera artificiale alle forze naturali. Negli edifici
che realizza in questi ambienti si denota un forte senso di pace e
tranquillità, proprio la “grande pace” che accompagnerà Wright fino alla fine.
Analizzando
le opere di questo grande architetto si può notare come il suo processo
evolutivo abbia influenzato man mano tutti i suoi edifici, fino ad ottenere una
forma di totale completezza data dalle componenti migliori di ogni suo
progetto. Troviamo la sua massima espressione nella casa di “Falling Water” in
cui riesce a saldare insieme elementi comparsi nelle fasi precedenti come: la
continuità spaziale delle sue prime opere e la compattezza volumetrica delle
piramidi maya; la chiarezza geometrica delle forme classico-romantiche; la
continuità strutturale del cemento armato con il linguaggio formale del
neoplasticismo; gli esili schermi in vetro e metallo dell’estetica della
macchina con l’asimmetria organica del naturalismo romantico.
Direi che è per questo che la "Casa sulla Cascata" è diventata così famosa.
[eng]
Wright builds initially taking the style of American colonial houses that characterized the places where he grew up. His works indiscriminately extend from the inside out. This idea of plastic spatial continuity, obtained through games of joints between separate floors, walls fragmented and continuous surfaces, is also suggested in its heavy masonry. These spatial elements want to enchant the spectator through a continuous and integrated environment that surrounds and involves human activity. In this way, Wright is able to comply, while making his own, the canons of modern architecture, but architecture goes ahead and does not stop. So Wright leaves for Europe to see up close what is happening overseas and finds himself immersed in thoughts and styles in which he does not recognize (in those years there was a debate about the International Style of the '20s, spatial complexity expressed with geometric purity).
But Frank does not give up and his style and some of its dominant features are followed and taken as reference by the Europeans. In the 30s, Wright finds himself as the only survivor of that nineteenth-century architectural culture that had expressed and represented himself; forced back to research, he starts traveling again to places that are not contaminated from the Greek and humanistic roots, and he finds the forms he was looking for in the Maya temples and pyramids.
Meanwhile in Europe, the Gropius school produces many young talented architects, but cocky, that do not consider Wright a modern architect, despite the obvious influence that was exerted on their master. Once again Wright wears his pioneering mantle to go searching new places, new sensations and experiences that will enrich its design method. This time he discovers the desert, far from the man, far from all. It is in these places where he feels free to amass his heavy volumes of cement. The desert and the mountains continue to intersect and overlap and adapt to architectural masses, and conform to the dominant features of the natural scenery. Wright declares the submission of the artificial work to natural forces. These buildings denotes a strong sense of peace and tranquility, that very "great peace" that will accompany Wright until the end.
By analyzing the works of this great architect can be seen that his architectural evolution has influenced all his buildings, until obtaining a form of total completeness caused by the best components of all his plans. We find its highest expression in the "Falling Water House" in which he manages to weld together elements that appeared in the earlier stages of his activity: the spatial continuity of his early works and the volumetric compactness of Mayan pyramids, geometric clarity of classical and romantic forms, the structural continuity of the concrete with the formal language of the Neoplasticism, the thin screens of glass and metal of the machine aesthetic with the asymmetry of organic romantic naturalism. I guess that's why the "Falling Water House" is so famous.
2 commenti:
COsa è la Rubrica di Rayan?
Non riusciamo a togliere quella scritta...sai come si fa?
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